Wiz Khalifa – “KHALIFA”
Nonostante il tono generalmente severo della critica, Khalifa non è un disco da buttare.
L’acidità comune riservata alla lirica è piuttosto un mero fraintendimento stilistico; la fortuna di Black and yellow, con cui Wiz è esploso nel 2010, si basava sull’immediatezza dei contenuti e la sonorità squisitamente melodica. Quella di oggi è una semplice conferma della strada intrapresa.
Nel complesso, è un bilancio lucido e brillante di una vittoria indiscussa. L’atmosfera che si respira è sospesa, domestica; un equilibrio cristallino tra malinconia ed entusiasmo, tra toni scintillanti e nostalgici, colonna sonora adatta più ad una finestra sulla notte che a storie di sopravvivenza tribale.
Complice la luce soffusa, sul muro daddy Wiz proietta per suo figlio le ombre della propria storia, una storia di impegno e dedizione, di lotte in fondo alle strade e in fondo a se stessi, in cui è finalmente immerso dalla luce della vittoria: Khalifa ha ottenuto la sua corona d’oro, che sfrega per illuminare ciascuna delle tracce.
Basi fresche e consapevoli distribuiscono ritmi trap e melodie da hit tra l’eco di conflitti -tuttora- irrisolti e tentativi sperimentali, talvolta un tantino azzardati, la gran parte forse non perfettamente armoniosi, ma decisamente interessanti. Spicca la collaborazione di Travis Scott in Bake Sale, considerata in generale traccia meglio riuscita. Non manca però qualche delusione: disappunto sostanziale per Call Waiting, il cui passaggio in radio suggerirebbe un pezzo di Bruno Mars; banali Make a Play, No Permission e Most of Us -che sembra cercare l’appoggio di sonorità meccaniche per legittimare una lamentatio generale, peraltro totalmente fuori luogo. Ciononostante, l’idea che emerge alla fine della tredicesima traccia è quella di un album introspettivo, personale, anzi, privato; il resoconto di un viaggio verso la fama scritto una volta raggiunta la meta.
Sebbene i cinquantun minuti e mezzo possano essere riassunti nei quattro di Elevated, è in City View che si libera lo spirito di Khalifa, determinazione e impegno, ma anche orologi scintillanti, immagine della luce emanata dai pezzi: “time expensive so i spent hundred thousand on my watches/ full of diamonds/ I ain’t even reach the top and i’m still climbing”.
Voto: 7/10
MA.LE
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