Blik è l’ultimo lavoro di G Herbo, meglio conosciuto come Lil Herb, rapper di Chicago.
Lil Herb si è fatto prima un nome collaborando con Lil Bibby nel singolo ”kill shit‘‘ e poi ha debuttato nel 2014 con l’album, acclamato dalla critica: ”Welcome to Fazoland”.
Blik è un album di tutto rispetto, del mixtape – forse – ha solo il nome. Infatti, sia le produzioni, sia l’arrangiamento e anche la costruzione delle tracce sembra degna di un disco ufficiale.
“Ballin Like I’m Kobe è una transizione. Il mio cambiamento da Welcome to Fazoland, l’uomo che sono diventato, cosa sto attraversando ora e cosa ho passato,” aveva dichiarato a VIBE (testata giornalistica fondata dal produttore musicale Quincy Jones) quest’anno.
E noi di Radio Jeans Rap, ci troviamo d’accordo con G Herbo. ”Blik” manifesta una spiccata maturità artistica ed umana.
Ci sentiamo di consigliare la traccia ”Pain”, perchè ci sembra la lucida analisi della vita di un giovane Herb a Chicago; un brano che, forse più di altri, manifesta la filosofia fatalistica e l’analisi razionale del suo stile di vita.
Una filosofia che sembra condensata nelle ultime rime della seconda strofa di Herbo ” I’m ridin with my 45 / Cuze I ain’t trying to end up victim of a homicide/ Now my momma cry”.
Quello che vuole dire Herb, secondo la nostra personale interpretazione, è che lui si sente costretto a girare con una pistola perchè non vuole finire vittima di un omicidio, ma si rende conto del dolore che questo provoca a chi gli vuole bene.
Per questo, secondo noi, rappresenta bene la filosofia fatalistica del rapper; la scelta della vita violenta – nelle sue parole – sembra un obbligo naturale, una sorta di ”legge di Darwin” del ghetto. Se si vuole sopravvivere a Chicago, bisogna girare con un’arma ed essere pronti ad usarla.
Senza entrare troppo nel merito delle implicazioni etiche, ma ben sapendo che comunque si tratta di musica, Lil Herb ha prodotto un ottimo lavoro, ha reclutato i suoi compari (Lil Bibby e Lil Durk) per alcune tracce, ma nella maggior parte del disco rappa in solitara e, secondo noi, è così che gli riesce meglio.