La Ten For Twelve di Dicembre 2015
Questo mese abbiamo deciso di chiudere prima la classifica, un po’ perchè pochi dischi ci hanno colpito, e un po’ perchè si va tutti in vacanza e, quindi, ci rigeneriamo anche noi in attesa di un gennaio di fuoco.
Dunque, ecco a voi la Ten for Twelve trasformata per l’occasione in una ”Five For Twelve”:
5) August Alsina – This Thing Called Life – Song Cry
Al quinto posto troviamo un album un po’ atipico rispetto i nostri standard. Infatti, August Alsina non si può certo definire ”rapper”, e il suo genere musicale non è certo il classico Rap; ma la forza sta proprio in questa capacità di promuovere un messaggio forte con l’ attitudine pacata e tipica della R&B.
I suoi ”racconti di strada” sono cantati con una musicalità e delle liriche stilisticamente curate. I colleghi rapper farebbero bene a prenderne nota, perchè, sebbene possano vantare una musicalità molto funzionale (vedi Young Thug), poi però non riescono a raggiungere quelle vette stilistiche esclusive di uno studio costante applicato al ”bel canto”.
4) Currensy – Canal Street Confidential – Bottom Of The Bottle
Al quarto posto della nostra ”Five” for twelve, ritroviamo August Alsina con Curren$y, in featuring con il compaesano Lil Wayne.
Il rapper della Lousiana ha partorito un altro ottimo prodotto, nessuna critica particolare. A Curren$y siamo affezionati, sia per la sua creatività, (qualche volta però è oltremodo eccessiva. Ehi C., produci un mixtape al mese, fermati!), ma, soprattutto, per il suo suono very ”Chill”.
3) Kid Cudi – Speedin Bullet 2 Heaven – Confused
Mentre dall’altra parte dell’oceano si discute su quanto sia ”serio” il disco di Kid Cudi, lasciate dire una cosa a noi italiani, che di ”trashate” ce ne intendiamo: Speedin Bullet 2 Heaven è troppo punk, così tanto da meritarsi di essere inserito direttamente tra le opere trash ”di culto” senza passare dal via.
Personalmente, qua parlo al singolare perchè non me la sento di prendere le voci dell’intera redazione, ho trovato il nuovo disco di Cudi (come fare a dirlo con un solo termine?) : ”geniale”.
Purtroppo, sembra quasi impossibile da trovare in streaming e quindi dobbiamo accontentarci delle ”piratate” su youtube…
Dunque (rullo di tamburi, Signore e signori), ecco a voi: ”Confused”. La traccia che rappresenta alla perfezione lo stato d’animo di chiunque si accinga ad ascoltare questo disco…di confusione, per l’appunto.
2) J Cole – Revenge Of The Dreamers II
Al secondo posto di questa atipica classifica di dicembre troviamo il mixtape del collettivo Dreamville al completo.
J Cole e molti artisti della sua etichetta (la Dreamville, appunto), sono su questo mixtape in una miscela che assomiglia ad un cocktail con varie sfumature di colore: quella della presentazione, quella della continuazione, quella della trovata commerciale ed infine, quella della dichiarazione di intenti. Sì, perchè il titolo dell’album dice già tutto… il 2016 per la Dreamville sarà segnato dalla ”vendetta dei sognatori”.
1) Pusha T – Darkest Before Dawn: The Prelude – Untouchable
La medaglia d’oro di questo mese, però, va al disco di Pusha T e senza alcuna remore.
Darkest Before Dawn: The prelude, è il disco del mese. Le atmosfere, le rime, la voce di Pusha T, il suo stile, l’attitudine sul beat…insomma, tutto fa pensare ad un disco concepito con il solo scopo di fare del Rap (con la r maiuscola).
Il campione nel ritornello, d’altronde, è più di una citazione.
E’ una manifestazione di affetto per la ”vecchia maniera” di fare musica, ma anche un modo di vedere il rap e non con la solita nostalgia fine a se stessa, perchè King Push lo vive sul serio, il Rap. Vive la strada, ama la strada e rappresenta la strada, con tutto ciò che comporta (soprattutto il traffico… un certo tipo di traffico).
Questi erano i cinque dischi del mese, quali saranno i prossimi?
Lo sapremo nella prossima puntata di TEN FOR TWELVE.
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